Ritratto di natura

Ritratto di natura


“L’identica diversità: le sfumature della vita”

 

In questi primi mesi di inizio nuovo anno, le opere di Debora Antonello ci parlano di semi e di piante, di cavoli neri, di olive e di foglie e la figura/presenza umana è intuita, supposta, più che dichiarata.

Lei si presenta come ‘experimenter’, sperimentatrice passionale della vita, quella  vita che si rivela ma non si ostenta.

 Diverso è ciò che non è né uguale né simile ma che volge lo sguardo altrove, che cambia direzione nel suo essere assolutamente Altro. Diverso è ogni essere vivente, frutto fecondo di un singolo gesto, atto creativo della Vita che lo fa essere solo se stesso. Le nervature delle foglie sono diverse nelle diverse foglie, uguali e, nel contempo, assolutamente nuove. Così come ogni altro giorno è un giorno come tutti gli altri perché ad essi, linearmente, si aggiunge ma altresì è un ‘altro’ giorno, unico e irrepetibile.

Debora Antonello è curiosa di diversità e bellezza e, avida di Vita, le incontra spesso senza cercarle. Esse sono lì presenti, sotto ai nostri  occhi che, distratti,  non le sanno vedere perché guardano altro, e si mostrano nella semplicità complessa delle cose semplici e mute. Poeti e pittori hanno, direbbe Nietzsche, il dono di saper raccontare la ‘feconda unicità’ della diversità che emana la luce delle ‘cose inconsuete’.

Ricordando i bei versi di K, Gibran:

“La bellezza è l’eternità che si mira in uno specchio. Ma voi siete l’eternità e siete lo specchio”.

 

Fabio Peserico